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Avv.Ancylla Menezes

 Competenze internazionali

MATRIMONIALISTA-DIVORZI ANCHE ALL'ESTERO

 

Ciò è possibile, perché in alcuni Stati dell'Unione Europea si può divorziare senza separarsi. Per ottenere il divorzio all'estero servono due requisiti: consenso dei coniugi;. residenza provvisoria di uno dei coniugi nel Paese estero, dove si richiede il divorzio.A volte, alcune coppie decidono di richiedere il divorzio all'estero per ridurre i tempi di attesa. Infatti in vari Paesi dell'Unione Europea, è possibile divorziare nel giro di 3-4 mesi, senza ottenere la separazione. Il divorzio all'estero è valido anche in Italia? Chiariamo la questione.

 

La validità del divorzio ottenuto all’estero in Italia è una faccenda con cui, spesso, molti ex coniugi si devono scontrare.Dati i tempi d’attesa piuttosto lunghi di questa tipologia di pratica, alcuni cercano di velocizzare le cose rivolgendosi a tribunali esteri, dove il divorzio viene concesso nel giro di pochi mesi.Questo però non è automaticamente valido nel nostro paese e necessita di uno specifico riconoscimento.Sarà necessario capire come reperire tutta la documentazionenecessaria (a quali uffici chiederla, per esempio), così come sapere come ottenere una copia della sentenza di divorzio nel caso si renda essenziale.

Come funziona il divorzio in Italia

In Italia, la prima risorsa che serve per procedere con il divorzio è un avvocato divorzista che possa rappresentare ogni parte coinvolta. Da qui, si procede con la separazione, ovvero una misura pensata per permettere un’eventuale riconciliazione tra i coniugi prima che il divorzio diventi effettivo.

 

Con il divorzio breve, i tempi per presentare la richiesta ufficiale sono:

  • 6 mesi nel caso di una separazione consensuale

  • 12 mesi nel caso di una separazione giudiziale

Quando, però, si desidera ridurre notevolmente i tempi, una soluzione scelta da molti è quella di chiedere il divorzio ai tribunali di paesi europei come Romania e Spagna, dove la separazione non è un requisito fondamentale.

 

Ovviamente, entrambi i coniugi devono essere d’accordo per procedere e la conditio sine qua non è che uno dei due abbia una residenza, anche provvisoria, nel paese in questione.

 

Il problema, però, è che la sentenza di divorzio pronunciata all’estero non viene automaticamente comunicata allo Stato italiano, ma deve essere trascritta presso l'Ufficio dello Stato Civile del Comune dove risulta registrato il matrimonio dopo una precisa richiesta.

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Come si richiede la convalida di un divorzio ottenuto all’estero?

Prima di richiedere la convalida di una sentenza di divorzio ottenuta all’estero, si dovrà essere sicuri che la sentenza sia definitiva e che sia stata registrata dal tribunale competente.

 

Successivamente, si dovrà presentare la documentazione richiesta, che varia a seconda del paese in cui si è ottenuto il divorzio.
Per le sentenze di divorzio rilasciate da paesi esteri UE, sono necessari:

  • Il modulo di istanza/dichiarazione sostitutiva
  • La sentenza di divorzio passata in giudicato e legalizzata dalle autorità competenti del Paese di emissione ("Postilla" dell'Aja o legalizzazione equivalente)
  • La traduzione integrale della sentenza in lingua italiana effettuata da un traduttore ufficiale
  • La fotocopia di un documento valido di riconoscimentoIn più, per i paesi fuori dall’area UE, è necessaria tutta la documentazione richiesta dalla Rappresentanza territorialmente competente, cosa per cui sarà necessario chiamare il consolato o l’ambasciata.
    Tutta questa documentazione dovrà essere presentata dal richiedente al Comune di trascrizione del relativo atto di matrimonio.

Postilla dell’Aja o Apostille

Si tratta di un modo abbastanza semplice e rapido per accorciare i tempi della burocrazia tra stati introdotto nel 1961.

 

La Convenzione dell’Aja*, infatti, serve per dare maggiore fluidità al riconoscimento degli atti pubblici a livello internazionale e conta la partecipazione di 115 stati.

 

In sostanza, l’accordo consente ai cittadini di richiedere la convalida dei propri documenti rilasciati all’estero senza che si debbano rivolgere all’ambasciata o al consolato di competenza, ma può essere richiesta a specifici organi interni stabiliti dallo Stato.

 

È così che si ottiene la Postilla dell’Aja o Apostille, ovvero una dichiarazione specifica in un cui un ufficiale incaricato afferma la conformità del documento ai requisiti previsi dall’ordinamento e appone il suo timbro come garanzia.

 

*L' apostille prevista dalla Convenzione dell'Aja sostituisce la tradizionale legalizzazione diplomatica o consolare. Questa Convenzione, abolendo l'obbligo di legalizzazione degli atti pubblici esteri (o italiani per l'estero), ne facilita così l'uso nei rispettivi paesi membri.

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